mercoledì 12 dicembre 2012

L'OLTREUOMO


"Bisogna ancora avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante"

L'oltreuomo è colui che va oltre l'uomo stesso, non essere un uomo che va oltre. L'uomo oltre cui Nietzsche invita ad andare è colui che coincide con l'io e con il pensiero. Io sono in quanto vivo, sono istinto, sono passione. Non più sottrarsi, ma andare oltre l'uomo tradizionale, conforme, ragionevole.
Ci vuole molta forza ad accettare l'esistenza così com'è, senza ricorrere a consolazioni.

L'Oltreuomo non schiaccia gli altri ma procede al di là delle convenzioni e dei pregiudizi che attanagliano l'uomo. Esso ha dei valori differenti da quelli della massa degli uomini.
L'Oltreuomo è colui che ha compreso che è lui stesso a dare significato alla vita, e che fa sua la cosiddetta "morale aristocratica" che dice "sì" alla vita e al mondo. L'Oltreuomo è discepolo di Dioniso poiché accetta la vita in tutte le sue manifestazioni, nel piacere del divenire inteso come alternanza di vita e morte. 
Affronta la vita con "pessimismo coraggioso", unisce il fatalismo alla fiducia, e si è liberato dai logori concetti del bene e del male.

Per l'Oltreuomo ogni istante è il centro del suo tempo di cui è sempre protagonista.
Il vero Oltreuomo è, in conclusione, colui che danza in catene liberamente e con leggiadria; è lo spirito libero tout court.